Allora dobbiamo capire un momento che cosa succede. Chi siamo noi? Chi siamo? Che cosa vuole Dio da noi? Che cosa sta succedendo? Abbiamo sentito che il Papa Benedetto XVI nell’omelia della domenica, ci ha, diciamo così, nominato quando ha detto: “bisogna fare comunità basate sulla fede”. Comunità di fede. Dove viviamo la fede in comunione. Cioè ha detto quello che ha detto la Madonna: “Fate comunità come la Santa Famiglia di Nazareth”. Un luogo dove come il Signore Gesù ha avuto bisogno di una famiglia per essere adulto; dove è stato sottomesso a Giuseppe e alla Santa Vergine durante 30 anni. Così anche noi stiamo facendo comunità in tutto il mondo. È una cosa impressionante che dietro a voi, dietro a questi 80.000 giovani, dietro a ciascuno di voi, ci sia una comunità cristiana. Ossia che non siete venuti così ad una scampagnata o a qualcosa del genere, ma dietro di voi c’è un cammino, una comunità cristiana.
Bene! Noi, fratelli, siamo convinti che Dio ci ha suscitato per una nuova evangelizzazione del mondo e dell’Europa. Ma vi dico una cosa, questa nuova evangelizzazione non si può fare senza che nasca un nuovo clero. Abbiamo bisogno di un nuovo clero. Abbiamo bisogno di un nuovo clero, nuovi presbiteri che siano umili, santi e missionari.
Ascoltatemi bene perché e in questo la salvezza di questa generazione. Ecco io sono un laico, sono un cristiano, non sono un sacerdote nel senso ministeriale, ma il Signore mi ispira, mi suscita e mi fa vedere l’importanza di questo momento storico della Chiesa. Dobbiamo comprendere la situazione attuale della Chiesa in Europa e nel mondo intero è una situazione critica. C’è un cambio d’Epoca, c’è tutta la globalizzazione, tutta la secolarizzazione, la gente non è più religiosa, in quel senso. C’è una apostasia progressiva dell’Europa e c’è un clero che dovremmo ammirare e dovremmo pregare per loro e sostenerlo che sta, sulle proprie spalle, subendo questa transizione vedendo le chiese vuote, la gente che non si confessa e moltissimi sono in depressione perché è una situazione difficile. Nel frattempo che sorreggono questa Chiesa arriviamo noi.
Allora, sono sicuro che qui oggi il Signore susciterà e chiamerà molti giovani. Ripeto quello che diceva San Giovanni Bosco, che Dio chiama quasi il 70 % dei giovani a seguirlo nella vita consacrata. Ma la situazione del mondo con l’impurezza, le masturbazioni, le ragazze e il terrore di entrare in un seminario chiuso, il demonio con queste cose, li blocca. Loro pensano che proprio quelle sensazioni che sentono, la voglia delle ragazze, impedisca loro di avere vocazioni. Non è vero! Per essere presbiteri oggi, bisogna essere un uomo. Non uno a cui non piacciono le ragazze, veramente.
Noi pensiamo che per questa missione che avete fatto per le strade Dio vi ha dato un carisma, un dono un coraggio; Dio ci sta dando dei doni a tutti immensi. Questo vi ha pulito dentro e siete qui oggi dopo aver sentito il Papa, dopo aver sofferto, la notte scorsa, il freddo, l’umidità. L’aver camminato. La sofferenza è molto importante ha un senso, come la morte del Signore in croce, di redenzione per tutti noi, di purificazione. Siete forse impreparati qui a Colonia?
Dico questo dei presbiteri, dell’importanza dei presbiteri nella Chiesa, della necessità che ha la Chiesa di tanti giovani che Dio chiamerà oggi. Quando Israele esce dall’Egitto, si apre il mare, entrano nel deserto, passano per il deserto e hanno un incontro con il Signore sul monte Sinai e quando arrivano alla terra promessa c’è il fiume Giordano che è in piena e chiude il passaggio per entrare nella terra promessa.
Allora il Signore dice a Giosuè (non hanno più Mosè, hanno Giosuè, figura di Cristo) di ordinare ai sacerdoti di portare l’arca, di entrare nel fiume e nel momento che i sacerdoti toccheranno l’acqua il fiume si fermerà. Ascoltate bene questo. E dice che i sacerdoti (dodici), portano l’arca come una protezione, dodici colonne come le tribù (d’Israele). I sacerdoti che portano l’arca come mettono piede al limite delle acque (il Giordano in quel periodo è gonfio di acque perché il monte Ermon incomincia a disgelarsi e le acque fluiscono verso il Mar Morto), come mettono piede si formano come due dighe e i sacerdoti passano al centro all’asciutto. Tutta l’altra parte del fiume va verso il Mar Morto e i sacerdoti al centro del fiume, all’asciutto fermano con l’arca le acque della morte e intanto Giosuè fa passare il popolo, con tutti i figli, le famiglie… Questo è un segno importantissimo. Io nel Cammino non potrei fare nulla senza Padre Mario che porta l’arca. Noi tutti qua abbiamo i nostri presbiteri della Chiesa, siamo uniti in un corpo in comunità dove la testa è il presbitero.
Noi accompagneremo tutti i presbiteri, migliaia, che accompagneranno la Madonna, porteranno la Madonna, con un canto. Io ad Amsterdam vi ho insegnato un canto: “Sola a Solo” molti non lo conoscono. Questo canto della Madonna dice così:
- Lettura della Lettera di S. Paolo ai Romani (Rm 1, 1-32. 5, 1-11)
Ho voluto leggervi questo pezzo dell’Epistola ai Romani, l’inizio. Roma era la capitale dell’impero, Roma è Babilonia, come oggi potrebbe esserlo New York, potrebbe esserlo Parigi o una città immensa. Babilonia significa una grande città. E lui, S. Paolo, descrive in che cosa consiste il paganesimo. È stato importante leggerlo perché questo lo troviamo ogni giorno in mezzo a noi.
Vedete come scrive dell’omosessualità? “Commettendo atti ignominiosi, uomini con uomini”, dice: “gli uomini lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione”. Già era una cosa dilagante nella Roma di allora; l’omosessualità dappertutto, gli omicidi, la quantità di furti, la maldicenza, i ladri e continua: “maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni”. Tutto il paganesimo che ci attornia e che attorniava allora, dove San Paolo va ad annunziare il Vangelo di Cristo.
Noi oggi ci troviamo con il fatto che Dio sta suscitando noi nelle parrocchie, sta preparando una Chiesa missionaria, dandovi dei doni. Questa estate sono stato alcuni giorni nel sud della Spagna in una casa che stava vicino ad una spiaggia e rimasi impressionato. Il giorno della Madonna, la notte che era domenica, il giorno dopo lunedì era il 15 agosto, festa, e tutti il sabato sera sulla spiaggia, tutta la spiaggia era piena di giovani tutta la notte, piena di giovani con fuocherelli, tutti che bevevano e fumavano droga, tutti! E quando mi sono alzato alle 7.30 del mattino stavano dormendo in spiaggia ragazze e un ragazzetto vicino a me stava preparando un “canuto”, diciamo così in Spagna (canna o spinello nel gergo italiano n.d.t.), un “porro”, un’erba e dopo che si era fatto, aveva una ragazzina di tredici anni vicina, che stava dormendo, l’ha svegliata e per colazione le ha dato il canuto. Per colazione la droga. E questo per dire la quantità di erba di cui tutte le spiagge sono piene, piene di giovani.
Mi domando ma i genitori che fanno? Lasciano i figli fuori per tutta la notte e questi arrivano a casa alle 10.00, tutti così stanchi, le ragazze di 14, 15 anni che dormono fino alle 15.00?
In quel momento mi sono ricordato di questo incontro con voi. Noi del Cammino non accettiamo la droga; se qualcuno fuma diremo di mandarlo via dal Cammino. Che smettano di fare il Cammino. Mi hanno detto che venendo qui, su un pullman hanno trovato due ragazzi che avevano… gli hanno mandati a casa. Non gli hanno permesso di venire qua. I catechisti che hanno trovato qualcuno con droga lo hanno portato a casa. È inutile non c’è bisogno di molti! Ascoltate: Amare è correggere, chi non vi corregge non vi ama. Cercate di capire questo. Chi non vi corregge non vi ama, ama se stesso. È chiaro che correggere è difficile, è difficile dire a un giovane, a un tuo figlio dirgli: No! Tu non puoi venire qui alle sei del mattino. Tu non puoi fare quello che ti pare. Tu o stai con noi altrimenti devi lasciare la casa.
Capisco che è difficile perché una madre pensa dove starà mio figlio? Starà dormendo per strada? No! No! Ragazzi, Dio ci affida il compito di fare passare questa generazione da una parte all’altra, da una riva all’altra e i preti con i piedi nell’acqua e con l’arca in mezzo a loro, fermano la morte, perché facciamo questo esodo, questo fiume vero e in ciò c’è la salvezza di tanti e tanti milioni di persone, non si scherza. E il demonio va in cerca di tu Io mi trovo tutto il giorno attorniato dal demonio. Un giorno ero stanchissimo di questa di questa lotta costante e ho aperto un libro dei Padri del deserto e ho letto una cosa che mi è piaciuta. Dice che un padre del deserto sentendosi tentatissimo e attaccatissimo dal demonio dice un giorno al demonio: “Ma perché mi attacchi tanto? Lasciami in pace!” E il demonio gli dice: “Io ti attacco? Sei tu che mi stai distruggendo”. Allora, ciò vuole dire che quando il demonio si scatena contro di noi, stiamo toccando il tasto giusto, lo stiamo distruggendo. Per questo si dibatte come una belva. Perciò qui, in questa missione con il Papa Benedetto, ha fatto di tutto per boicottare l’incontro, per creare il caos nell’organizzazione, perché non si trovassero camere, per tutto. Ha fatto di tutto e non ci è riuscito. Il demonio non è riuscito a rovinare l’incontro con Benedetto XVI. Non è riuscito. Hanno umiliato i vescovi che hanno dovuto aspettare non so quanto. Alcuni fratelli sono stati tutta la notte lì, e non si trovava modo di uscire.
Come era possibile che non ci fosse nessun cartello? A me mi ha portato il Capo dei pompieri, poveraccio si è perduto. Siamo anche andati dalla Polizia e anche questi ci hanno detto: “MI dispiace ma anche noi non sappiamo dove stiamo”. Ma noi credevamo che i tedeschi fossero dei super organizzati, ma vi dico una cosa: i tedeschi sono super organizzati ma è stato il demonio che voleva creare il caos, pieno di collera per questo incontro. Pieno di collera! Pieno! Ma non è riuscito, voi non vi siete ribellati. Se avete subito il freddo, se non avete visto nulla, nonostante tutto, è stato fantastico! Mi ha detto la Polizia: “Siamo meravigliati, non abbiamo trovato una siringa di droga, un preservativo, non abbiamo trovato un ragazzo ubriaco, non abbiamo visto una rissa, non siamo abituati. Da dove vengono questi giovani?” Lo ha detto il Capo della Polizia.
Loro pensavano come quelle cose che hanno negli stadi che fanno un macello, che vi piace il jazz, far cagnara e ballare, tutte queste cose…
“Noi pensavamo – ha detto il Capo della Polizia – che finito l’incontro del Papa, continuavano a ballare e invece sono andati via tutti e ci hanno creato un macello, perché non avevamo previsto questo. Pensano che voi siete stupidi, pensano… È stato fantastico. Il Papa è stato fantastico, tutto fantastico. Possiamo dire è fantastico soffrire, è stato meraviglioso che avete offerto le scomodità e altre cose.
Noi sappiamo fratelli che in questo mondo (il principe di questo mondo è il demonio) non dobbiamo lasciarci illudere dal successo. Perché sappiamo che nel mondo Cristo è sempre crocifisso. È crocifisso in noi e quando ci perseguiteranno, non sanno che ci stanno aiutando… aiutando. Perché Cristo ha salvato il mondo attraverso l’essere rifiutato. Anche noi li salveremo se ci rifiutano. Questo è un mistero profondissimo. Per questo non abbiamo paura di nulla, se i mass media sono in mano alla sinistra come in mano alla destra, è uguale. Che facciano quello che vogliono. Noi non abbiamo altro vanto che Cristo e Cristo crocifisso! Noi non ci aspettiamo altro che persecuzioni, calunnie, diffamazioni, quello che volete, noi non ci aspettiamo altro. Perché Cristo è Dio ed è stato deriso, calunniato, insultato, schiaffeggiato. È il mistero della croce nel mondo. Non ci fidiamo dei media, delle televisioni, del successo, della politica… Sappiamo dove sta il segreto della salvezza dell’uomo. Qui (mostra il crocifisso) in Cristo e Cristo crocifisso. E noi con lui.
Ragazzi non si tratta di un discorso di quaresima, devo parlare poco, ma sul serio è il mistero profondo della croce di Cristo.
Sola a Solo. La Vergine ha sentito trafitto il suo cuore. Sotto la croce di Cristo stava con lui offrendosi per la salvezza dell’umanità. Le suore di clausura, in un monastero sperduto del mondo stanno salvando il mondo. Lo dicevo ad Amsterdam, quando i comunisti credevano di aver vinto e annientato la Chiesa e facevano cortei immensi pieni di bandiere rosse, cantando la vittoria del socialismo reale e avevano messo nei gulag 250.000 sacerdoti e credevano di aver vinto… senza odiare nessuno, Cristo stava crocifisso nei gulag in quella suora, in quel prete ortodosso, in quel cristiano e che stava offrendo il freddo, come il mangiare di merda, per la Russia. Ossia che la missione che ti affida Cristo, non la missione del momento, è quella di salvare non soltanto l’umanità di questa generazione, ma l’universo.
Siamo collegati con i cristiani di sette secoli fa e saremo collegati con quelli del futuro. Dice una donna: “ma mio figlio…” Ma che figlio! Tu sei cristiana, sono tutti figli del mondo i tuoi figli. Dio ti ha dato il suo cuore. Guardate fratelli vi dico una cosa, che Dio mi ispiri. Ascoltatemi, Dio vuole che io vi chiami a conversione. Profeticamente vi dico una parola, ascoltatela è brevissima, ma è fantastica e sono contento che qui al mio fianco ci siano le reliquie dei patroni Cassio e Florenzio, che ci accompagnano. Sentitemi bene. Quando San Giovanni Battista che sta predicando, poveraccio, vede venire verso di lui Cristo… voi sapete che in quell’uomo era presente la rivelazione di Cristo? A Dio nessuno lo ha visto e che cosa ci è stata rivelata veramente in quel povero uomo che veniva là ad essere battezzato dalle acque del Giordano? A seppellirsi in quell’acqua che significa la morte, sapete che Dio va a rivelare il suo figlio, la sua natura, la sua essenza, il perché di questa creazione, il segreto profondo degli alberi, dei fiori, delle nubi, delle montagne, del perché esistono animali rari, del perché esistono le iguane, i pappagalli, degli abissi dove ogni giorno scoprono animali diversi, nuovi, con le forme meravigliose… Dio va a rivelare in Cristo un mistero. Che mistero? Perché a questo mistero Dio ti chiama. Sapete qual è questo mistero? Dio rivela se stesso con che cosa? Con lui che ti ama, che si dona, che si dona! Guardate che si dona totalmente a noi. Come potrei esprimerlo, sarebbe meglio che lo facessi con un gesto, un sacramento: prendete un pane e lo date. Come potrei esplicare in che consiste l’essenza divina. Donarsi, darsi totalmente fino a morire. Quelle rose rosse che significa sangue (indica i fiori sul palco).
Abbiamo sentito nell’Epistola ai Romani, lo Spirito che è stato riversato su di noi. E come sappiano che Dio ci ha dato il cielo per partecipare della sua natura? Perché la nostra vita è cambiata. Ci possiamo dare, ci possiamo donare gratis, e quando vediamo i pagani non si possono donare, ma non perché sono cattivi, dice San Paolo che neanche possono, poiché Dio non è nella carne, il peccato abita nella carne. Dice San Paolo: “Caritas Christi urget nos! L’amore di Cristo ci spinge al pensiero che se Cristo è morto per tutti, tutti sono morti”. E dice San Paolo: “e perché è morto?” E lo spiega benissimo:” è morto perché gli uomini non vivano più per se stessi”. Osservate l’antropologia di San Paolo. Antropos vuol dire concetto di uomo. Per San Paolo gli uomini sono come schiavi condannati a offrirsi tutto a se stessi. Ossia se un ragazzo pagano sta con una ragazza e perché sta pensando alla sua felicità, fondamentalmente a passarsela bene lui. Studia per lui, fa arte per lui, , tutto per lui. Vive la vita in una cosmogonia, in un axis il cui centro è il suo io e la sua felicità.
Ma questo anche se è intelligentissimo, ha successo, fa scoperte in campo scientifico, guadagna molti soldi e si sposa, in fondo è un insoddisfatto perché il peccato che abita nella carne gli impedisce, che cosa? Questo (mostra il crocifisso). Donarsi così! Ecco la felicità fratelli! Ecco il vessillo della libertà umana, ecco Cristo Crocifisso. Sentitelo.
Guardate fratelli a me non piace fare questi show, sinceramente . Mi piace umanamente stare qua, ma Dio mi spinge perché ho ricevuto di questo Spirito come te. Dice San Paolo “È morto per tutti… e tutti sono morti. Perché quelli che vivono non vivano più per se stessi ma per colui che è morto ed è risorto per loro. Ossia che un cristiano non vive per se, vive per Cristo che è morto ed è risuscitato per lui.
E perciò fratelli, se Dio vi ha chiamato è per riversare su di voi il suo Spirito, lo Spirito Santo in modo da venire liberati dal peccato della carne e vivere liberi e con lo Spirito Santo poter vincere le passioni della carne. Prima eravate schiavi, adesso siamo liberati e possiamo donarci e possiamo accettare di essere umiliati. Anzi, ci vantiamo nelle tribolazioni, ma no per i nostri meriti, ma per i meriti di Cristo che ci ha data la sua natura e la sua grazia; la grazia dello Spirito Santo è stata riversata su di noi nel battesimo e noi stiamo riscoprendo queste ricchezze immense in un cammino ed abbiamo i frutti. Quante famiglie sono in missione! Abbiamo avuto l’incontro delle famiglie in missione e abbiamo visto la fede in grado eroico: Le famiglie che sono in Africa, le famiglie che sono nei paesi post-comunisti a trenta gradi sotto zero con sette bambini piccoli e non sono tornati a casa. Ma perché? E hanno detto che nonostante tutto hanno avuto felicità profonda. Allora fratelli, questo dono che è Cristo vi ha chiamato, vocazione ha detto San Paolo nell’apostolato, chiamata.
Dio vi sta chiamando ad annunziare il Vangelo con la vita e non c’è cosa più grande di versare il sangue per Cristo e lo spirito Cristiano è il martirio. Non c’è cosa più profonda, più meravigliosa, più testimoniante di quella di assomigliare a Cristo e a Cristo crocifisso. Ma io so che in questo incontro, qui a Colonia, Cristo che vi sta guardando ha una natura che è donarsi a voi. Sta desiderando di abitare in noi, nel nostro cuore, farsi uno con il nostro spirito come uno sposo con una sposa. Dice San Paolo: “Chi va a letto con una donna, con una prostituta, sono una sola carne ma io vi dico se uno ha lo Spirito di Cristo formano uno Spirito solo”. Uno spirito solo con Cristo e questo la morte non lo può distruggere. Se io sono uno con Cristo, veramente uno, Cristo abita in me per la forza della sua resurrezione, perché lui ha dato la vita per me. Perché io possa avere una vita nuova, perché possa essere liberato dalla schiavitù dell’egoismo, del peccato.
È risorto! È stato risuscitato dal Padre per la mia giustificazione. È salito al cielo ed ora intercede per me e per tutti noi. Perché intercede per me in un ufficio sacerdotale immenso, perenne e meraviglioso? Perché la natura divina è vivere in te! Il kerigma fortifica la fede e abita in noi per la fede.
Allora vi dico in nome di Cristo: convertitevi e credete alla buona novella! Credetelo! Credetelo! Credete che Dio vi ama! Che ora, adesso, vi vuole dare il suo Spirito Santo. Cristo è Risorto! È veramente risorto! Cristo è risorto!
Assemblea: È veramente risorto!
Kiko: Cristo è Risorto!
Assemblea: È veramente risorto!
Kiko: Cristo è Risorto!
Assemblea: È veramente risorto!
Kiko: Christos voiskres! Vaistinu voiskres! Cristo è risorto !
Assemblea: È veramente risorto!
Kiko:
Coraggio fratelli! Oh quante volte dovremo annunziare Cristo in tutta Europa, invitando gli uomini, i giovani delle università, dappertutto. Dite: “Guarda che io ti annunzio in nome di Cristo. Cristo sta ora intercedendo per te. Credi alla buona notizia che ti sto dicendo. Dà i tuoi peccati a Cristo. Dacceli a lui, non ha paura di soffrire per i tuoi peccati, perché ti ama e riceverai il dono dello Spirito santo”.
Tutti siamo chiamati all’annunzio del Vangelo, della buona notizia. Ti sta aspettando un mondo che non si tratta di avviare, un mondo da amare e non c’è cosa più grande che possiamo dare agli uomini che è la buona notizia. Perché la fede viene dall’udito, per l’orecchio. Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione. Non si tratta di cambiare strutture, niente di queste cose in cui molti credono. Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione. È chiaro che la predicazione deve essere credibile, credibile per la nostra umiltà. Che cosa annunzi se non sei capace di lasciarti crocifiggere da nessuno? Ti chiami cristiano e non ti si può umiliare, ti chiami cristiano ed hai un orrore in tutto quello che ti crocifigge, nella famiglia, con i genitori, con il marito. Bene, diremo alla sorella. “Tu non hai ricevuto lo Spirito di Cristo, chi non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene, basta! Non devi stare con noi, allontanati un poco, quando vuoi convertirti ritorna. Ma tu non sei cristiana, non hai ricevuto la fede. La fede è un dono gratuito, non ti facciamo nessun giudizio”. Noi dobbiamo servire al Signore e a quelli che Dio ha scelto e gli ha dato la fede.
La fede è una virtù teologale, una virtù soprannaturale, un dono e io posso dirvi, sul fatto che vi ha chiamato alla fede: congratulations! Enhorabuena! Dio vi ha chiamato al cristianesimo, alla vita eterna, alla vita immortale. Non sono parole cretine. Io sono stato ateo, diciamo così, esistenzialista, avevo orrore per l’ipocrisia della Chiesa o per l’ipocrisia dei cristiani o per la gente che si diceva cristiana di tutto rispetto, balle! E mi rendo canto che non possiamo fare un cristianesimo di parole se veramente abbiamo ricevuto la vita immortale, se abbiamo dentro vita eterna. Dio ci ha dato la sua vittoria sulla morte. È vero! È vero! E come si dimostra che abbiamo dentro vita eterna, perché possiamo amare la moglie, al di là della morte, quando la moglie ti è nemico e non ti separi, non rompi il matrimonio. “Amate i vostri nemici”. Ma tuo nemico è il marito, ma tuo nemico sono tante volti i figli. “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano”. Cristo ha vinto la morte per noi . La morte è stata vinta, la Chiesa annunzia: “Cristi è risorto!”
Guardate che questo è profondo e immenso: Cristo ha vinto la morte! Tutti gli uomini sono attorniati dalla morte. Ascoltate profondamente, ci ha donato della sua vita immortale e ti dà come caparra lo Spirito Santo. E che cosa fa lo Spirito Santo? Ci fa santi, amici di Dio, ti fa donare agli altri. Per questo qui, oggi, si alzeranno molti giovani che si doneranno totalmente a Cristo. Abbiamo bisogno di migliaia di presbiteri, un nuovo clero; sacerdoti umili, santi e missionari, ma sul serio. Va detto seriamente questo.
Prima di essere prete sei cristiano. I primi con noi in nobiltà, perché Cristo essendo Dio si umiliò. Non bisogna fare del clericalismo un potere ma bisogna donarsi dandoci esempio come i nostri santi sacerdoti, in tutto: nella castità, nella vendita dei beni… la nobiltà! Prima sei cristiano. E stiamo vedendo come tanti preti che sono usciti dal Redemptoris Mater sono contentissimi, veramente contentissimi.
Ma Cristo ha dato il suo sangue per essere liberati, per distruggere in noi questo principio di male, per purificare il nostro cuore e abitare in noi. Cristo che abita in noi. “Guarda che sto alla porta e busso – dice l’Apocalisse – chi mi apre il Padre ed io verremo a lui e faremo dimora in lui”.
Allora, adesso fratelli prepariamoci ad ascoltare… avete sentito una Parola, non è tanto importante quello che io dica ma è importante quello che Dio ha destinato a voi, che ascoltiate. Vorrei convincervi dell’amore di Cristo, di Dio per voi. Non vi lasciate ingannare dal mondo che vi attornia, chiudiamo la televisione, il mondo che dice menzogne! Menzogne! Menzogne! Ma già lo sappiamo, il principe di questo mondo che governa dice a Cristo: “tutto questo ti darò – e mostra tutti i regni, tutte le ricchezze, tutte le televisioni, tutte le banche, tutti i miliardi di miliardi – tutto questo ti darò”. Ma Cristo dice che in questo mondo non ha dove reclinare la testa e noi con lui, perché noi siamo il suo corpo, siamo il santuario di Dio, il corpo di Cristo e che cosa c’è di più grande che essere crocifissi con Cristo in questa generazione? Coraggio! A me mi hanno insultato, calunniato. Che hanno fatto? Hanno detto di me che sono una cimice, che sono un mostro, che sto rovinando la Chiesa.
Lì per lì quando ti calunniano ti fa male. Se ti danno una martellata sul dito fa male. O ti danno con il martello sul ginocchio. Non puoi dire: “Oh! Cristo che buona la croce. No, fa un male cane, fa un male cane! È fantastico che siamo qui da 75 nazioni o da 80 e abbiamo lo stesso Spirito, lo stesso Spirito. Non c’è più greco, giudeo, tedesco, spagnolo. Un unico Spirito. Allora lo Spirito Santo che ci fa? Amare la Vergine, la Vergine Maria. E sapete oggi, la Vergine che sapeva di questo incontro… noi facciamo sempre l’incontro sempre dopo del Papa, oggi è la festa di Maria Regina e il Vangelo della messa di oggi è l’Annunciazione. Cosicché oggi sentiremo l’Annunciazione che si sta realizzando in tutti noi. Perché in tutti noi sta nascendo Cristo.
Allora fratelli, Dio vi ha portato tutti qua anche per questo momento. È uno spettacolo vedere che i giovani si fidano di Cristo malgrado la loro debolezza nella carne, malgrado vedano completamente i loro peccati nelle mani e si alzano a seguire Cristo, non guardando più se stessi come Abramo che aveva 100 anni e la matrice di sua moglie Sara era sterile, ma guardando chi lo chiamava, chi gli parlava; parti e credette e questo gli fu accreditato come giustizia. Per questo a tutti voi che oggi il Signore Gesù Cristo chiamerà a entrare nelle acque con la Madonna, per fermare le acque della morte che stanno invadendo l’Europa. Guardate le acque della morte, queste acque maligne, questa apostasia terribile; è impressionante vedere costantemente in Spagna, in Barcellona, a Parigi, dove vai vai, una costante catechesi laicista contro la rivelazione di Cristo come una furia demoniaca. Tutta un’acqua che ci attornia contraria all’annuncio, contraria al Vangelo, contraria a Cristo. Ma non ci spaventiamo perché Dio ci ha dato la chiave di Davide, come diceva ieri la prima lettura della Messa. La chiave di Davide. Quella chiave con la quale Cristo ha aperto la morte, la croce gloriosa. E quando ci mettono in croce e il demonio pensa di averci annientato (è lui che viene annientato) il mondo si salva. Questo il mistero meraviglioso di Dio attraverso il quale ha voluto salvare il mondo attraverso il rifiuto, l’essere rifiutato dagli uomini.
Dice San Paolo che lui soffre nella sua carne ciò che manca alla passione di Cristo. E che cosa manca alla passione di Cristo? Non gli manca niente? Si, gli manca il mostrarla. Il mostrare questa salvezza agli uomini. Mostrare con la propria vita, darla e annunziarla e nel momento che ci rifiutano si realizza in quelli che l’ascoltano e ti rifiutano.
Nessun commento:
Posta un commento